Una testimonianza

Adorazione perpetua:
una testimonianza

 Un’ora da solo con Gesù Sacramentato

 

Già diverse volte il mio padre spirituale mi aveva suggerito di prendere l’impegno settimanale di un’ora di adorazione eucaristica, ma solo nell’estate del 2016 decisi finalmente di dare ascolto al suo consiglio, superando paure e resistenze che portavo nel cuore. Avendo la possibilità di scegliere, optai per l’ora dalle 02:00 alle 03:00, nella notte tra domenica e lunedì. Da un lato mi era più comodo raggiungere la cappella in orario notturno e dall’altro mi piaceva molto l’idea di spendere le primissime ore di ogni settimana con Gesù Eucarestia.

Come allora non era la prima volta che facevo adorazione – anche notturna – così anche adesso quell’ora non è certamente l’unica occasione in cui mi ritrovo ad adorare Gesù Sacramentato; eppure quello resta un appuntamento specialissimo. Sicuramente è anche una grande responsabilità, ma una di quelle da cui si fa fatica a staccarsi. Non è sempre facile: molto spesso decido di non andare a dormire, restando in piedi fino all’ora di adorazione, quindi a volte affiora anche un po’ di stanchezza nella preghiera. Tuttavia, anche nei momenti di minor fervore e in cui sembra più gravoso l’impegno, resta sempre viva la consapevolezza della presenza vera di Gesù. Tale consapevolezza mi fa tenere acceso il desiderio di incontrare Lui nell’Eucarestia, di tornare a casa non con “un’ora di sonno in meno” ma arricchito di una nuova esperienza dell’amore che Dio ha per me.

Infatti, durante quell’ora trascorsa in solitudine col Sacramento, diventa chiaro il rapporto intimo che intercorre tra Dio e me solo, posso avvertire il Suo sguardo che si posa sulla mia vita e questo mi dà la convinzione che il Signore vuol parlare a me, di me, per me. Quello che mi propongo ogni settimana è di assumere la giusta disposizione del cuore e un grande aiuto è offerto dalle preghiere suggerite. Inizialmente non capivo il senso della preghiera vocale; essa sembrava ostacolare una vera e propria adorazione come preghiera del cuore. In realtà ho imparato a capire che, in un certo senso essa le è propedeutica: la preghiera vocale fa mantenere il raccoglimento evitando facili distrazioni, indirizza e sostiene la mia preghiera personale e diretta al Signore.

È indubbio che l’Adorazione Eucaristica settimanale abbia cambiato in meglio la mia vita. Posso dire, in tutta onestà, che essa è una delle cose che più mi aiuta a conoscermi, a correggermi e, in definitiva, a crescere.

 

Francesco M.